Puericultrice di fama internazionale
“Ecco cosa potete fare per aiutare il vostro piccolo a calmarsi, chiudendo momentaneamente le porte al mondo esterno. Avvolgetelo. Appena usciti dalla posizione fetale, i neonati non sono abituati agli spazi aperti, e non si rendono conto di avere gambe e braccia proprie. Quando sono troppo stanchi, quindi, è necessario immobilizzarli perché vedere le proprie membra in movimento li spaventa molto – pensano che qualcuno stia facendo loro qualcosa – e allo stesso tempo questa esperienza stimola ancor più i loro sensi già troppo impegnati.
L’usanza di fasciare i bambini, uno dei sistemi più antichi per aiutarli a prendere sonno, potrebbe sembrare superata ma persino gli studi moderni ne confermano i benefici. Per fasciare un neonato correttamente, prendete una coperta quadrata e piegatela a triangolo; mettetevi sopra il piccolo con il collo all’altezza della piega; ponetegli un braccio sul petto a formare un angolo di quarantacinque gradi e fate passare un lembo della coperta sopra il suo corpo, in maniera che aderisca a esso ma non sia troppo stretta. Fate lo stesso con l’altro braccio. Il mio consiglio è di continuare a farlo per le prime sei settimane, ma dopo la terza – quando il bambino comincia a cercare di mettersi le mani in bocca – aiutatelo flettendogli le braccia e lasciandogli le mani libere e vicino al viso”.
Tratto da Tracy Hogg “Il linguaggio segreto dei neonati”. Saggi Oscar Mondadori. Edizione 2012. Capitolo “Sleep” – pagine 226 – 227